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di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

5 febbraio 2010


Imprese poco attente ai diritti dei consumatori; Trenitalia che non applica le condizioni più favorevoli per i consumatori; banche che bloccano la carta di credito senza avvisare i clienti.


Alcune, tra le maggiori sigle delle associazioni dei consumatori, hanno apprezzato l’intervento del presidente dell’Antitrust Antonio Catricala’ riguardo all’assenza di tutela del consumatore nelle aziende italiane. Per l’associazione, infatti, solo il 5% delle imprese e’ attenta ai diritti e agli interessi dei consumatori. ’’Apprezziamo l’intervento di Catricala’ sulla tutela dei consumatori che è un valore fondamentale, ma che e’ presente e concreto solo nel 5% delle aziende italiane, quelle che hanno adottato un approccio piu’ attento verso i consumatori, radicandolo nel loro modello imprenditoriale. Un passo in avanti, seppure piccolo, rispetto alla completa mancanza di attenzione da parte delle imprese fino a 10 anni fa. Questo 5% appartiene a settori chiave come telecomunicazioni, energia e banche, basti pensare agli accordi di conciliazione che sono stati stipulati con circa 30 aziende a livello nazionale’’. Per Adoc, pero’, il modello di riferimento deve essere quello americano: ’’Per le aziende americane la tutela del consumatore e’ un must, anche a livello di marketing e di etica e’ un vero e proprio investimento’’.

 

Strappo tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori. Dopo una lunga discussione le trattative si sono interrotte a causa della volontà di Trenitalia di non modificare le condizioni peggiorative per i passeggeri determinatesi in attuazione del Regolamento europeo che l’azienda ha recepito unilaterlamente lo scorso 13 dicembre. Non si e’ mai visto in nessun campo di applicazione economica e sociale che l’attuazione di una normativa europea possa e debba peggiorare le condizioni precedenti previste dal paese di appartenenza più favorevoli per i cittadini - ribadiscono le associazioni - normalmente i regolamenti e le direttive europee prevedono la possibilità per i stati membri di mantenere le condizioni preesistenti ove siano migliori. Nel caso di Trenitalia, i cittadini verrebbero penalizzati rispetto alle condizioni riguardanti i ritardi dei treni, i risarcimenti e altre questioni di rilevante importanza. Esiste, infatti, una situazione molto pesante che i cittadini debbono sopportare, soprattutto nel trasporto regionale e in alcuni casi nel servizio di lunga percorrenza. Non e’ ammissibile, dunque, che si possano ridurre ancora le garanzie e i diritti acquisiti, già palesemente insufficienti. ’’Se Trenitalia sarà disposta a modificare la sua posizione e a consentire il miglioramento delle tutele e delle garanzie per i passeggeri, saremo pronti a riprendere la trattativa. Altrimenti - concludono le associazioni - verificheremo le vie legali e ogni altra iniziativa utile a riequilibrare il rapporto drammaticamente sproporzionato tra cittadino e Trenitalia’’.

 

Da un po’ di tempo le banche bloccano preventivamente le carte di credito, senza avvisare il cliente. Alle associazioni dei consumatori sono giunte migliaia di segnalazioni di utenti che hanno subito questo disagio. Secondo le associazioni e’ inammissibile che gli utenti debbano scontare le inefficienze di banche le cui carte di credito messe in circolazione possono rivelarsi poco sicure. ’’Il motivo del blocco da parte delle banche - spiegano - sembra dovuto alla clonazione di alcune carte di credito di cittadini europei (anche italiani) che hanno fatto acquisti e prelievi in Spagna nel corso del 2009’’. ’’Se pero’ alcuni istituti di credito hanno pensato di avvisare prima il cliente e poi di interrompere il servizio, altri, invece, hanno prima ’chiuso il rubinetto’ e solo in un secondo momento inviato una lettera che invita a buttare la vecchia carta e ad aspettare l’arrivo della nuova. Un’attesa - proseguono - che può protrarsi per oltre 20 giorni, creando non poche difficoltà ai consumatori, specie quelli che si trovano all’estero’’. Per questo si invitano gli utenti a segnalare eventuali nuovi casi al fine di valutare l’opportunità di avviare un’azione collettiva.

Maria Cipparrone.

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