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Come risparmiare energia elettrica.
di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

11 gennaio 2010



Iniziamo dallo stand-by...


  

Si può o non si può risparmiare energia elettrica? Questo è il dilemma ed è anche la domanda che ci poniamo quando bimestralmente ci vediamo recapitare la bolletta.

Il risparmio di energia elettrica parte da un uso migliore degli elettrodomestici. Il corretto utilizzo di grandi e piccoli elettrodomestici porta vantaggi al bilancio familiare e benefici all’ambiente.

Pensando all’energia elettrica ci viene in mente la lampadina e la luce accesa nella stanza vuota, in realtà l’illuminazione interna di un’abitazione è solo una piccola percentuale del consumo totale di energia elettrica. Gli elettrodomestici coprono l’80% della bolletta elettrica, sebbene quelli di ultima generazione consumano meno energia rispetto a quelli di un tempo. Le spese elettriche di casa sono in aumento perché la dotazione domestica è aumentata (ultima moda che impazza le cornici digitali). Basta dare un’occhiata a tutto ciò che è collegato al televisore (dvx, decoder, playstation ecc). Siamo talmente abituati a tutte queste comodità che raramente ci soffermiamo a pensare quanto determinate nostre abitudini pesano sulla bolletta elettrica. Un ottimo motivo per scegliere bene i prodotti elettrici ed imparare ad utilizzarli al meglio. Gia, perché apparecchi simili hanno consumi anche molto diversi.

Si pensa comunemente che le lucine del televisore e del computer, della stampante e del decoder, dvd o cordless, abbiano un consumo irrisorio. Considerate nel complesso possono però arrivare ad essere la terza voce di consumo elettrico in un’abitazione, dopo frigorifero e lavatrice.

Venti ore giornaliere di stand-by, possono arrivare a consumare 200 kWh in un anno. Con un costo in bolletta di circa 35 euro. Accade, infatti, che lo spreco di energia e di conseguenza di denaro per soddisfare le nostre abitudini domestiche molte volte è dato da semplice disattenzione.

Piccoli accorgimenti quotidiani come ad esempio fare il bucato a pieno carico e a basse temperature o utilizzare lampadine a risparmio energetico ci permettono di risparmiare sulla spesa elettrica. Ecco dei pratici consigli per usare concretamente al meglio l’energia elettrica in modo da associare il comfort di casa al risparmio in bolletta:

La prima semplicissima regola è non lasciare mai un apparecchio in stand-by. Esso infatti non è in funzione, ma ciò non significa che sia veramente spento.

Perché ?

 Semplice, il dispositivo è connesso alla rete elettrica e pertanto continua a consumare energia garantendo solo due funzioni attive: le informazioni sullo stato del display (data, ora) e l’accensione con telecomando. Per essere sicuri che l’apparecchio non consumi corrente conviene staccare la spina o usare la ciabatta con interruttore.

La seconda regola, usare una ciabatta. Collegare diversi apparecchi pc, monitor, stampante e così via a una ciabatta con interruttore. Quando non li usiamo eviteremo lo spreco dello stand-by spegnendo l’interruttore.

La terza regola, controllare che gli elettrodomestici siano provvisti del bottone apposito per scollegarlo alla rete elettrica, senza bisogno di staccare sempre la spina. Nel caso di alcuni apparecchi di ultima generazione per es. i router per la navigazione senza fili, spesso non hanno un tasto specifico per essere scollegati dalla rete elettrica, in questo caso è necessario staccare la spina.

Sarebbe bene divenire dei consumatori più attenti, ma di certo le aziende non ci aiutano a risparmiare energia. Del resto, non avendo quasi obblighi perché dovrebbero sforzarsi per fare meglio?

Tale stato di cose è destinato a durare ormai ben poco.

La Commissione Europea ha infatti appena adottato un regolamento sulla progettazione ecocompatibile volto a ridurre il consumo energetico in modalità stand-by a tutti gli elettrodomestici e prodotti elettronici per uso domestico e d’ ufficio.

Il regolamento stabilisce nuovi requisiti di efficienza energetica che permetteranno di ridurre il consumo di energia elettrica di quasi il 75% entro il 2020.

L’Ue ha fissato un consumo massimo di energia consentito per lo stand-by di 1 o 2 Watt dal 2010.

Tali valori saranno ridotti nel 2013 a 0,5 Watt e 1 Watt. La misura adottata consentirà ai cittadini europei (il regolamento è valevole per tutti i prodotti commercializzati in Europa) di risparmiare miliardi di euro e di evitare milioni di tonnellate di emissioni di CO2 (anidride carbonica).

Lo "spreco" dello stand-by, è l’equivalente energetico del rubinetto che gocciola: un’inefficienza minima, se vista a livello del singolo caso, che può rilevarsi una perdita enorme a livello complessivo.

E non è solo una questione economica: il consumo degli elettrodomestici in stand-by produce emissioni di anidride carbonica emessa in atmosfera. Gas serra che surriscaldano la Terra e alterano il clima, quindi non solo bollette salate, ma danni all’ambiente e di riflesso alla nostra salute.

 

 

L’essere umano da sempre, anche se spesso inconsapevolmente, ha necessità di soddisfare dei bisogni.

I bisogni si dividono in 2 categorie: necessari ed indispensabili e necessari.

I primi sono da soddisfare assolutamente, pena la cessazione della vita e sono per esempio: respirare, mangiare, dormire etc.

I secondi possono anche non soddisfarsi ma così facendo l’essere umano vive una vita non piena, non completa, non per come potrebbe, barcamenandosi tra tante difficoltà e con un diffuso senso di disagio, spesso accompagnato dall’insorgenza di nevrosi e, dunque da una scarsa qualità della vita come conseguenza.

Tra i bisogni necessari sono ricompresi 1) l’autoaffermazione ed 2) il bisogno di ordine, programmazione ed organizzazione.

L’autoaffermazione prevede il rispetto di sé, quindi l’amore verso se stessi, sia a livello fisico che psicologico, e la necessità di realizzazione.

Il secondo bisogno, che può rientrare nel primo, poiché è sempre una sfaccettatura dell’ affetto verso di se, se realizzato, consente di aver cura di tutto ciò che ci riguarda, anche della corretta gestione di una casa e delle spese relative.

Maria Cipparrone

(avvocato e counselor)

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